venerdì 24 aprile 2015

Lettera a Landini da un sindacalista No Expo

Ciao Maurizio,
sono Paolo Tex, impiegato informatico, sindacalista RSU FIOM. Orgogliosamente. E mi piace chiamarti per nome, anche con un pizzico di ironia nei confronti dei molti compagni che lo fanno per palesare (o millantare?) un' amicizia con te.
Vengo al punto subito con la stessa chiarezza e il tuo stesso modo diretto ed asciutto di comunicare: mi ha deluso profondamente la mancata adesione della FIOM alla manifestazione del Primo Maggio contro l'EXPO*. Mi ha deluso perché non me lo aspettavo proprio: venni a Milano qualche mese fa per aderire allo sciopero nazionale, e dal palco di Piazza Duomo assolata mi avevi fatto emozionare. Avevo i brividi a sentire le tue parole di fuoco con alle spalle lo striscione "Gratis non vi taglieremo neanche un pezzo di torta". Invitasti anche un rappresentante del Social Steike a parlare sul palco: un bel gesto, che apprezzai molto. Un passo verso "il mondo dei giovani", verso quelle realtà che diciamo come Sindacato di voler avvicinare. Un mondo fatto di precariato e di lavoro gratuito o malpagato, come la boutade di Aldo Grasso ha fatto involontariamente emergere anche sui giornali mainstream. Ed il lavoro è chiaramente il tema centrale della mia missiva: non vorrei che, dopo l'errore della sottoscrizione dell'accordo sul lavoro con Expo2015 S.p.A. da parte della Cgil, il messaggio sotteso sia quello di non esporsi troppo perché, in fondo, il Grande Evento porta investimenti, turisti e qualche assunzione. Ecco, quelle che loro chiamano opportunità io le definirei piuttosto briciole, lasciate sul tavolo della grande scorpacciata che unisce politicanti di diverso colore, affaristi e lobbisti di ogni genere. E dell'elemosina del Potere ci siamo stancati. Per questo migliaia di precari, disoccupati, studenti saranno in piazza il Primo Maggio. E, ne sono certo, anche tanti tesserati Fiom: fa parte di quella unione delle lotte che sta alla base della Coalizione Sociale. Saremo in tanti ad opporci alla devastazione ambientale di una cementificazione fine a se stessa, ammantata da un green washing che usa tutte le migliori tecniche comunicative per farci credere che il cibo sano sia veramente al centro dei loro interessi. Una comunicazione che ha utilizzato Slow Food ed il loro accettabile progetto originario per nascondere quello che è il vero obiettivo di Expo: una Fiera dell’1% più ricco del pianeta, che sfila davanti al mondo per celebrare la propria immunità da ogni contestazione, lontanissimi da ogni sensibilità sociale.
Tu stesso, Maurizio, hai denunciato per mezzo stampa la gestione “allegra” degli appalti e di tutto quel fiume di soldi che si è deciso di generare per farle finire nelle mani lobbistiche di affaristi senza scrupoli.
Per cui, caro Segretario, cosa ti voglio chiedere? Non certo di "ribaltare" le decisioni del Comitato Centrale, la democrazia si rispetta sempre e comunque. Il Segretario può però esprimere pareri personali e fare scelte proprie: partecipa alla manifestazione di Milano del Primo Maggio. Invita i nostri compagni a scendere in piazza con il Comitato No-Expo, fallo con l'energia e la vis polemica che ti contraddistingue. Porta il Sindacato, il nostro Sindacato vicino a quei ragazzi e ragazze: è una lotta importante, forse vitale per il futuro del nostro Paese. E come tale va considerata, anche e soprattutto dalla Fiom e dalla Coalizione Sociale.
Opporsi all'Expo e alla retorica dei Grandi Eventi salvifici è fondamentale, e dobbiamo farlo subito. Qui ed ora.
Aiutaci anche tu!
Con immutata stima,
Paolo Tex


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