lunedì 23 febbraio 2015

“DALLE STALLE ALL’OSTELLO: ARISTOTELE, LA LIBERTA’ E LA CAVALLERIZZA REALE” - SPECIALE

Siamo in un assolato sabato pomeriggio estivo e l’allegra famigliola si sta preparando per il consueto giro in bici tra i coloratissimi chioschi e le bancarelle artigianali dei Murazzi, diretti verso il centro della città, e la piccola Sole è elettrizzata dal percorso alternativo proposto dai genitori: “Papà, ma oggi mi porti a vedere la Cavallerizza Reale?”. 
I cartelloni sparsi per la città con la scritta blu “Torino 2020 Capitale del Turismo Culturale” hanno condizionato anche lei, sebbene abbia solo tre anni. Dopo l’inevitabile collanina comprata dall’inevitabile artista di strada di fronte a Giancarlo2, ci dileguiamo in sella al nostro tandem tripartito  in mezzo a centinaia di famiglie passeggianti e puntiamo dritti all’obiettivo: ultima salita superata col fiatone, davanti a noi una Piazza Vittorio più luminosa che mai, svolta rapida su Via Po, arrivati in Via Verdi il nostro velocipede rosso fuoco è ormai lanciatissimo, siamo ad un passo. Si sente la musica in lontananza, il vociare di numerosi giovani in molteplici lingue, il cuore di Sole batte all’impazzata per l’emozione (sapesse quante ne sono successe in questi anni in quel luogo), la Cavallerizza è lì davanti a noi…
Provate a chiudere gli occhi, fate lo stesso gioco e usate la fantasia: cos’ha visto la piccola Sole una volta arrivata lì? Come vi immaginate questo Patrimonio dell’Umanità tra qualche anno? E’ un esperimento tutt’altro che peregrino da fare, dato quel che sta succedendo in questo periodo. 
Già, cosa sta succedendo? Dopo parecchi mesi di occupazione, dibattiti pubblici, assemblee, Consiglieri e Assessori di diverso colore spendersi, nel bene o nel male, per questa struttura, stiamo giungendo allo spannung della vicenda. Una Commissione congiunta Comune-Regione ha dato il via ad un processo che promettono quanto mai aperto e comprensivo di qualsiasi istanza esterna. Ebbene sì, la parola ricorrente in questo lavoro è stata “cittadinanza”, solitamente accompagnata da “partecipazione”: per questo penso che chiunque desideri lasciarsi coinvolgere, ed assolvere ad una sorta di dovere civico di ognuno, debba innanzitutto fare uno sforzo di immaginazione e lasciarsi guidare dalla fantasia.
Una volta tornati sul Pianeta Terra, vi ritroverete alle prese con questa idea, nata in seno a Sistema Torino come tentativo di dare un contributo alla faccenda in maniera molto semplice: effettuando e quindi raccogliendo una serie di interviste ai principali attori coinvolti, dall’Assemblea Cavallerizza 14:45 all’Assessore al Bilancio Passoni (che possiamo definire come colui che gestisce il portafoglio di Torino), dal Consigliere Regionale Marco Grimaldi di SEL ai Consiglieri Comunali Chiara Appendino (M5S) e Luca Cassiani (PD), anche Presidente della Commissione Cultura comunale
In aggiunta alla quasi scontata volontà di andare oltre gli articoletti stringati, e spesso osannanti a prescindere, dei quotidiani mainstream della città, questo approfondimento si pone un obiettivo forse ancora più alto (in Sistema Torino “siamo realisti, esigiamo l'impossibile”, tanto per fare facili citazioni). 
Il tentativo è quello di ricomporre una comunità organica, almeno idealmente su queste pagine, che sappia andare oltre l’idea della giungla molecolare del “tutti contro tutti”: un parlarsi e guardarsi in faccia da non ridurre banalmente al “mettiamoci d’accordo”, o “mettersi nei panni degli altri”, ma al contrario attivare un conflitto all’interno di una dialettica tra diversi. “La libertà risiede nella relazione” , affermava Aristotele: la volontà nostra è quella di superare la logica atomizzata ed iper-competitiva del capitalismo odierno e tornare a ragionare da cittadini facenti parte di una società strutturata in cui ognuno riconosce il ruolo dell’altro. La Cavallerizza è un luogo storico di una bellezza abbacinante, un bene pubblico da conservare e curare ancora prima che un simbolo di concezioni diverse che troverete nelle interviste che seguono.
Vale la pena cominciare, o continuare, ad occuparsene da subito, magari partendo dal nostro piccolo contributo alla causa. 
Buona lettura.


Nessun commento:

Posta un commento

Il commento ai post del blog di Sistema Torino è libero e non richiede registrazione. E' comunque gradita la firma. Commenti ritenuti inopportuni oppure offensivi verranno rimossi dagli amministratori