martedì 27 gennaio 2015

24 gennaio, corteo antifascista a Cremona

Giornata fantastica, una di quelle giornate d’inverno torinese che ti fanno venir voglia di andare sul fiume a far due passi. Invece ti prepari per andare a Cremona al corteo antifascista perché il pestaggio inferto a Emilio Visigalli da una squadra fascista, è davvero troppo grave. Così quella fantastica giornata di sole d’inverno, diventa immediatamente una splendida giornata contro il fascismo.
C’è una parte di te che però sente una strana sensazione di noia, la stessa che se ascoltata ti solleva una domanda chiara: “ma ancora?”. Sì perché è più di sessant’anni che abbiamo deciso che i fascisti non ci devono essere: per i più scettici c’è anche una legge del 1952 che sanziona i reati per apologia fascista. Quindi un po’ ti dispiace dover perdere il tuo tempo, quando di fatto non spetterebbe a te farlo, quando ci sono le forze dello Stato. Ma a questo ci arriveremo dopo.
Continuando sulla giornata. Ti chiedi immediatamente quante persone ci siano e a occhio ti rispondi "tante". Ne sei contento perché immediatamente ti senti più sicuro. E qui si apre il buco nero delle domande alle quali trovare fine sembra impossibile. Pur essendone consapevole, cominci comunque a farlo.
Da cosa mi sento più sicuro quando immediatamente mi accorgo che alla manifestazione nazionale antifascista, chiamata dal Centro Sociale Occupato Dordoni di Cremona, hanno risposto più di settemila persone?
Dalla polizia?
Dai fascisti di Casapound?
Dai celerini che difendono Casapound?
Dai celerini che fanno anche parte di Casapound?
Ma questo è solo l'inizio.
Il corteo inizia la sua passeggiata (marcia?) intorno alle quattro del pomeriggio.
Circa due chilometri dopo è bloccata da un'altra forza armata che improvvisamente è apparsa alla manifestazione: il gas lacrimogeno Cs (ricordiamo che l'arma è urticante per le vie respiratorie e per la vista, inoltre è vietata nelle guerre, ma con i civili si usano lo stesso evidentemente).
Di colpo la città si fa di nubi bianche che inondano Cremona, diventando un tutt'uno con quello che incontrano. La fitta nebbia urticante spinge le persone a trovare altri luoghi. Il lato positivo c'è, basta cercarlo. Anche se la celere ha sparato più dei ¾ dei gas in suo possesso, il corteo ha girato moltissime vie della cittadina. Che di certo non si aspettava una così forte risposta, probabilmente anche un po’ spaventata dai raccapriccianti gesti che hanno visto sessanta fascisti di Casapound entrare al centro sociale Dordoni e picchiare a morte gli otto compagni (persone?) che vi erano dentro. Con mazze di legno. Gli attivisti di Casapound dichiarano puntualmente che le loro azioni sono a valenza socio-culturale: ma qual è esattamente il messaggio socio-culturale? Perché così, occhio e croce invece, da quanto pratica costantemente Casapound, a me par essere proprio un movimento fascista ben dichiarato.
E allora la legge dov’è? Dov’è quando deve metter giustizia quando su sessanta persone che sono entrate al Dordoni a fare incetta di teste, non ha segnalato nemmeno un fermo? Quando dall’altra parte la santa inquisizione ti denuncia per terrorismo, poi ti manda ai domiciliari, però tu intanto hai scontato un anno in una cella d’isolamento, ma non perché un uomo è finito in ospedale.
Qui invece parliamo di un’organizzazione che compie i suoi atti alla luce del sole e sono tutti atti sporchi e intrisi di quell’ideologia che abbiamo ripudiato. 
E la polizia al posto di difendere i suoi cittadini, sparava lacrimogeni contro il corteo, contro le persone. E la Digos si comportava da badante.
Quindi nessuna di queste parti formali era dalla parte della legge, della giustizia e del buon senso. Nessuno di quelle che sono le forze che hanno il dovere di intervenire.
Per questo motivo sono arrivati decine di autobus, automobili e treni da tutta Italia. Mezzi di trasporto carichi di persone stanche di queste dinamiche che, come motivato più in alto, ci siamo già detti non devono esistere.
A Cremona si è camminato per tante vie diverse, manifestando il dissenso e mandando un chiaro messaggio “Chiudere tutti i covi fascisti” e quelle settemila persone hanno tentato di raggiungere il centro fascista cremonese, ma la polizia difendeva quella struttura, manco fosse il suo fortino. O forse si?
Questa giornata è stata vittoriosa in ogni caso perché ha dato un forte segnale, ha dimostrato che le forze per contrastare questo fenomeno ci sono e sicuramente a Cremona certi avvenimenti non accadranno più.
E per quel che riguarda le vetrine rotte delle banche, sono gli effetti collaterali di un sistema che mantiene in vita disequilibri ovvi. Quindi bloccare, come dissociarsi dal sostenere un corteo antifascita, sono tutte azioni che sostengono pratiche ed ideologie che la stessa legge respinge.
E’ stata una giornata di lotta, un grande momento per mandare tutto il sostegno ad un uomo (compagno?) che sta ancora molto male e che dovrà rimanere in un letto d’ospedale per ancora troppo tempo.
Chissà se basterà per poi poter finalmente notare qualche effettivo cambiamento. Nel frattempo sapere che si è in tanti fa sperare che ogni volta si sia sempre in di più.
Roberta Bonetto

2 commenti:

  1. secondo me parlare di fascismo e antifascismo è fuori tempo. gli scontri poi sono avvenuti tra tifosi di calcio, a quanto mi risulta.

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  2. risponde Roberta Bonetto, autrice dell'articolo "Caro commentatore anonimo, ti invito a recarti all'ospedale di Cremona a incontrare Emilio Visigalli, che è ad oggi tenuto in coma farmacologico. E a chiedere in giro che cosa gli sia successo a quell'uomo di 49 anni che ora si ritrova con il volto fracassato e che probabilmente dovrà stare in un letto di ospedale per più di un anno, viste le percosse che ha ricevuto. Da chi? Beh non da quattro tifosi fuori da uno stadio. Ma da SESSANTA militanti/attivisti/fascisti di Casapound con delle mazze di legno. Se poi vogliamo pensare che Casapound non esiste o che i loro progetti siano effettivamente di natura socio-culturale, allora io sono il papa e il nuovo Presidente della Repubblica."

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