mercoledì 23 luglio 2014

La città dei simboli


Cinquanta metri di spiaggia lungo il Po.  Per noi la spiaggia è il simbolo della città che ha deciso di vivere con i simboli che hanno distrutto e sostituito la realtà.

C'era una volta la produzione industriale. Oggi ci sono Mirafiori e Lingotto simboli della produzione industriale. E così via, gli esempi potrebbero essere allargati ad ogni campo.

Ma la spiaggia, ci verrà detto, "non vuole essere veramente una spiaggia" bensì un "simbolo della nuova Torino". Capito.

Il primo sistemista che riporterà le parole di qualche sedicente esperto con questo termine in bocca vince una copia del libro con aperitivo in spiaggia.

Perché prima o poi questo termine totemico, misterioso, magico, uscirà.
E' come "complessità": con esso aggiusti sempre le situazioni più esposte, fai capire che ne sai, che sai andare oltre, che non sei un buzzurro che si ferma alle apparenze. Che bella la retorica.

La retorica è l'unico sapere che un politico deve conoscere perfettamente. Tanti anni fa c'erano "struttura" e "sovrastruttura". Ma i tempi cambiano e il lessico con loro.
Anche per noi.

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